Voto elettronico Votazioni ed elezioni online
Pubblicazioni e codice sorgente
Nell’ambito della sua strategia relativa alla sicurezza cibernetica, la Posta si affida alla verifica pubblica di applicazioni e servizi. Per farlo conduce programmi bug bounty per ricompensare finanziariamente il lavoro di hacker e crittografi che verificano il sistema e individuano punti deboli confermati. Nel 2021, la Posta ha pubblicato tutte le componenti del sistema di voto elettronico essenziali e rilevanti ai fini della sicurezza e ha avviato un programma bug bounty permanente. In questo modo specialisti di tutto il mondo possono analizzare, verificare e testare il sistema. La Posta sviluppa costantemente il suo sistema di voto elettronico affinché sia sempre protetto contro gli attacchi informatici.
Pubblicazione completa del nuovo sistema di voto elettronico
Nel quadro di un programma di community, nel 2021 la Posta ha pubblicato in diverse tappe il suo nuovo sistema di voto elettronico con verificabilità completa, affinché potesse essere esaminato da professioniste e professionisti indipendenti. Inoltre, ha avviato un programma bug bounty pubblico e permanente sul voto elettronico.
Ulteriori informazioni sulla pubblicazione sono disponibili sulla pagina web della community sul voto elettronico.
Il Consiglio federale ha concesso a quattro Cantoni l’autorizzazione di principio per avviare un progetto pilota sull’impiego del sistema di voto elettronico della Posta. La soluzione potrà essere testata fino a maggio 2025 nei Cantoni di Basilea Città, San Gallo e Turgovia e fino a marzo 2026 in quello dei Grigioni.
Test pubblico di intrusione
Nel corso del test di intrusione pubblico, hacker etici di tutto il mondo possono tentare di penetrare nell’infrastruttura di voto elettronico della Posta. Il test intende individuare le falle informatiche e migliorare costantemente la sicurezza del sistema. Il test di intrusione pubblico, della durata di diverse settimane, fa parte del programma di community sul voto elettronico della Posta e viene eseguito in modo ricorrente.
Test pubblico di intrusione 2024
Dall’17 giugno al 3 luglio la Posta ha condotto un test pubblico di intrusione durante il quale hacker etici hanno tentato di penetrare nell’infrastruttura per il voto elettronico.
Rapporto finale sul test pubblico di intrusione 2024 (in inglese)
Test pubblico di intrusione 2023
Dal 8 al 31 luglio 2023 hacker etici hanno potuto mettere alla prova l’infrastruttura del voto elettronico. La Posta paga ricompense fino a 230’000 euro per i risultati confermati. Tutte le segnalazioni pervenute sono riportate sulla piattaforma specializzata GitLab.
Test pubblico di intrusione 2022
Il rapporto finale della Posta è consultabile qui
Test pubblico di intrusione 2019
Durante il test di resistenza di quattro settimane, circa 3200 esperti IT internazionali hanno intenzionalmente attaccato il nuovo sistema di voto elettronico. A conclusione del test di intrusione, nell’urna elettronica non sono stati riscontrati voti manipolati. Gli hacker non sono riusciti a penetrare nel sistema di voto elettronico. I tentativi di saturazione delle risorse (attacchi DDoS) si sono rivelati infruttuosi. Gli hacker hanno inoltrato in totale 173 rapporti relativi a casi riscontrati. La Cancelleria federale, i Cantoni e la Posta ne hanno confermati 16. Le vulnerabilità individuate rientrano nel livello di categoria più basso «Best Practice».
Il rapporto conclusivo della Posta riassume i risultati e le scoperte del test di intrusione.
Il rapporto finale della Posta è consultabile qui.
Il rapporto finale della Confederazione è consultabile qui.
Al vecchio sistema del 2019
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