Digital Health
Un ecosistema sanitario aperto e digitale crea un va-lore aggiunto per tutti
Nicole Burth, membro della Direzione del gruppo Posta e responsabile Servizi di comunicazione, ne è convinta: «I servizi digitali nel settore sanitario sono interessanti per il personale specializzato e i fornitori di prestazioni, ma anche per la popolazione.»
Nicole Burth, da anni la Posta è attiva nel settore della digital health. Come mai?
La Posta garantisce da sempre il trasporto discreto e affidabile di informazioni e merci, una compe-tenza chiave che mettiamo anche al servizio del settore sanitario svizzero. Crediamo infatti nell’importanza di un sistema sanitario che ponga l’individuo al centro e colleghi tra loro i diversi attori del settore. Un rapporto dell’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) indica che il 72% della popo-lazione intervistata ha difficoltà a interfacciarsi con informazioni e servizi digitali. Per questo occorro-no soluzioni semplici e sicure che possano essere impiegate senza istruzioni, soprattutto in un ambito importante come quello della salute personale. In quest’ottica c’è ancora un margine di miglioramen-to: nella valutazione delle applicazioni di digital health la Svizzera ottiene infatti un punteggio piutto-sto esiguo nel confronto internazionale, pari a solamente 2 punti su 14.
La Posta investe anche nell’allestimento di ecosistemi digitali, uno dei quali è incentrato sul settore sanitario. Di che cosa si tratta esattamente?
Ci adoperiamo per consentire a persone, PMI, autorità e, in questo caso, anche al settore sanitario di mettersi facilmente in rete. A tal fine creiamo ecosistemi digitali aperti e sicuri, dotati di una struttura adattabile e scalabile. L’ecosistema sanitario è a disposizione di studi medici, ospedali, cliniche di ria-bilitazione, aziende MedTech e pazienti. Questi attori possono trasmettere informazioni e usufruire di servizi per interagire tra loro con maggiore efficienza. Riteniamo che si tratti di un passo importante verso il settore sanitario di domani.
Si tratta di una semplice visione? A che punto è la Posta con l’attuazione di questo ecosiste-ma?
Nel quadro della digitalizzazione, con le nostre soluzioni di digital health forniamo già oggi un contri-buto significativo a favore del settore sanitario svizzero. Oltre alla nostra piattaforma E-Health, ossia l’infrastruttura per la cartella informatizzata del paziente (CIP), investiamo anche nello sviluppo di «Cuore – la piattaforma sanitaria svizzera». Cuore è una piattaforma digitale sicura che consente, a seconda delle esigenze, di acquisire e offrire servizi digitali. Il concetto ruota intorno a offerte volte a semplificare il lavoro quotidiano e le interazioni degli attori del settore sanitario. Attualmente queste due soluzioni sono singoli tasselli del puzzle che non costituiscono ancora un ecosistema. La nostra intenzione è cambiare le cose.
Come?
Vogliamo allestire un ecosistema in grado di generare un valore aggiunto per l’intero settore sanitario e per i privati. Per riuscirci, serve un accesso semplice e sicuro per la popolazione e i fornitori di pre-stazioni, così come per gli operatori di piattaforme o i fornitori di tecnologie che mettono a disposizio-ne altre prestazioni e servizi specifici aiutandoci a dare vita all’ecosistema per il settore sanitario.
Questo progetto prevede dunque la collaborazione della Posta con altri operatori di mercato?
Questo è il nostro obiettivo. Sul mercato sono attive molte aziende affermate che offrono prestazioni e servizi interessanti per questo settore. Non intendiamo assolutamente prendere il posto di tali opera-tori di mercato, ma vogliamo esplorare insieme a loro le soluzioni possibili per ampliare congiuntamen-te l’ecosistema del settore sanitario migliorandone l’interconnessione. In questo senso, l’allacciamento alla piattaforma di collegamento Cuore rappresenta una possibilità. Quest’ultima si basa infatti sull’idea di collegare il maggior numero possibile di attori e offrire prestazioni e servizi propri. Anche l’interoperabilità svolge un ruolo centrale per garantire che l’interazione con altri ecosistemi e piatta-forme digitali funzioni, nel limite del possibile, senza difficoltà.
Potresti fare un esempio concreto del valore aggiunto di un ecosistema come questo?
Con l’introduzione di fornitori di prestazioni ambulatoriali e ospedaliere nell’ecosistema, in futuro le ricette potrebbero ad esempio essere emesse in formato elettronico, in modo sicuro e inequivocabile, e i medicinali e i dispositivi medici verrebbero consegnati automaticamente alla persona giusta. Inol-tre, il referto di dimissione dell’ospedale e i farmaci prescritti ai pazienti potrebbero essere registrati direttamente nella rispettiva CIP e diventerebbero così visibili anche per altri medici, ovunque e i qual-siasi momento. Ciò consentirebbe di ottimizzare e strutturare in maniera più efficiente anche le man-sioni amministrative, le procedure e i processi grazie a soluzioni intelligenti e integrate. I vantaggi includerebbero anche una riduzione dei costi, una coordinazione ottimale dei trattamenti e un miglio-ramento della qualità delle cure.
In che modo la popolazione trae beneficio da tutto ciò?
Una volta entrati in funzione i meccanismi di interazione tra i vari servizi e sistemi, è possibile illustra-re l’intero percorso di cura di un paziente. E ciò sin dalla prima consultazione medica, ad esempio tramite Virtual Visit, passando per l’osservazione continua con teamplay myCare Companion fino all’ottenimento dei medicinali prescritti in farmacia. Anche l’app ePost potrebbe entrare a far parte dell’ecosistema del settore sanitario in futuro, in quanto consentirebbe ad esempio agli utenti di invia-re i propri giustificativi della cassa malati, di ricevere e archiviare i relativi conteggi o di posticipare un appuntamento dal medico preso in precedenza. Grazie alla piattaforma Post E-Health, i privati hanno inoltre accesso alla loro CIP personale e dispongono così della chiave digitale per la gestione dei dati relativi alla propria salute.
La Svizzera è pronta per questo sviluppo?
In un confronto internazionale, il nostro paese è al 14º posto nel Digital Health Index. Ci sono quindi lacune da colmare. La buona notizia è che la pandemia ha evidenziato la necessità di digitalizzare il sistema sanitario svizzero, motivo per cui i fornitori di prestazioni e la popolazione dimostrano un at-teggiamento più aperto in merito. Ne hanno riconosciuto il potenziale e la loro accettazione di solu-zioni e servizi digitali è aumentata. In particolare i fornitori di prestazioni possono beneficiare di una riduzione del carico di lavoro e concentrarsi maggiormente sulla propria attività chiave, ovvero il trat-tamento dei pazienti.
È previsto anche il coinvolgimento di ulteriori unità della Posta nell’ecosistema del settore sanitario?
Sì, perché la Posta funge da fornitore a tutto campo per il settore sanitario. Dai servizi digitali possono scaturire anche processi fisici, ad esempio in ambito logistico. Per questo verifichiamo come possiamo garantire la continuità con il minor numero possibile di interfacce con, ad esempio, la logistica sanita-ria. Concretamente, determinate filiali della Posta svolgono un ruolo fondamentale nel quadro della cartella informatizzata del paziente: in qualità di sedi abilitate per l’apertura della CIP, forniscono un importante contributo offrendo alla popolazione un accesso semplice ai propri dati sanitari personali.
"I progetti di digitalizzazione nel settore sanitario vanno concepiti in modo globale affinché generino un reale valore aggiunto. Grazie alle soluzioni e ai servizi digitali, i fornitori di prestazioni possono concentrarsi maggior-mente sulle proprie attività chiave e quindi sul trattamento dei pazienti."
Nicole Burth
La Posta vuole creare un ecosistema sanitario aperto, digitale e sicuro che generi un valore aggiunto per tutti gli attori coinvolti.
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