Digital Health
Digital health: arrivata per restare
Dati relativi alla salute digitale, robot negli ospedali, consulenze mediche nel salotto di casa e molto altro: un’illusione futuristica o l’inizio di una svolta nel settore sanitario svizzero? Carlos Garcia, ICT Architect presso l’Ente Ospedaliero Cantonale ticinese (EOC) nonché presidente della comunità di riferimento e-Health Ticino (eHTI), spiega in che modo la digitalizzazione si sta facendo strada in ambito sanitario.
Signor Garcia, oggi sul tavolo del mio medico posso ancora trovare una cartella di fogli sparsi con le informazioni sulla mia salute, mentre su un nuovo foglio scrive i miei sintomi a mano. Ma presto tutto questo sarà solo un ricordo?
Non ci metterei la mano sul fuoco; il settore sanitario svizzero è ben lontano da tutto ciò, ma ha un enorme potenziale per mettersi in pari in termini di digitalizzazione. Basta guardare il Digital Health Index, un indice che analizza i livelli di digitalizzazione in 17 paesi selezionati, in cui la Svizzera occupa il quartultimo posto. In questo senso, nel prossimo futuro ci saranno dei cambiamenti, ma mettiamola così: non lasceremo certo fare tutto ai robot e al dottor Google. Nel campo dell’assistenza sanitaria e della prevenzione, il contatto e lo scambio umano restano di fondamentale importanza.
La Svizzera è pronta a una sanità all’insegna della digitalizzazione oppure no?
Negli ultimi anni ci siamo dimostrati sicuramente più pronti ad accogliere la digitalizzazione. Questo anche in seguito alla pandemia, che ha accelerato la tendenza. Ormai la domanda non è più se partecipiamo o no alla digitalizzazione, ma quando e quanto ci investiremo. Non ci sono scappatoie. La digitalizzazione dei processi, infatti, agevola il lavoro dei fornitori di prestazioni, quali ad esempio il personale sanitario e infermieristico, e sono loro stessi ad affermarlo. Ciò vale soprattutto per i lavori ripetitivi, in cui l’impiego di servizi e automatismi di questo tipo permette di risparmiare risorse utili per mansioni più importanti. Questo sviluppo è sostenuto anche dalla politica: oltre all’introduzione della cartella informatizzata del paziente, nell’ambito di numerose iniziative in atto ci si chiede come promuovere la digitalizzazione.
Dove vede il potenziale maggiore?
Nella trasmissione delle informazioni mediche in modo digitale, sicuro e conforme alla protezione dei dati per offrire un servizio migliore, volto a creare trasparenza e far risparmiare denaro e tempo, ovvero minuti e ore preziosi da poter investire nel trattamento dei pazienti. Nell’ambito del personale sanitario, dobbiamo smettere di pensare come compartimenti stagni. Occorre incoraggiare la comunicazione tra fornitori di prestazioni, naturalmente a patto che sia sicura e integri diversi sistemi nel modo giusto. Qui la parola d’ordine è interoperabilità. In fin dei conti sono sempre i pazienti a consentire l’accesso ai loro dati personali relativi alla salute. Sono sempre loro i protagonisti che, co-responsabili della loro salute, si tengono costantemente in contatto con gli operatori sanitari che li accompagnano lungo il percorso di cura.
Come deve svilupparsi l’infrastruttura per poter trasmettere i dati in modo efficace e affidabile?
Come ICT Architect mi occupo di predisporre un’infrastruttura sicura, ovviamente conforme a tutte le disposizioni in materia di protezione dei dati, nonché velocemente adattabile. Cito coscientemente quest’ultimo punto, in quanto i sistemi informatici evolvono con estrema rapidità. In passato le novità approdavano dopo anni. Oggi, invece, bastano poche settimane. E questo è particolarmente significativo per il comparto sanitario: per soddisfare le mutevoli esigenze di tutti gli attori e dell’intera popolazione, è necessario ottimizzare e sviluppare costantemente i sistemi.
Lei è anche il presidente di e-Health Ticino. Quale obiettivo persegue con la comunità di riferimento?
Desideriamo dare alla popolazione ticinese la possibilità di disporre di una cartella informatizzata e personale del paziente. Un obiettivo, questo, da perseguire in tutto il paese. Non è facile, ne sono consapevole, ma nella Posta e nella sua piattaforma E-Health abbiamo trovato, rispettivamente, un partner e una soluzione affidabili, che presto garantiranno alla popolazione ticinese l’accesso ai dati relativi alla propria salute.
Cosa ha a che fare la Posta con il settore sanitario svizzero?
Nel video Carlos Garcia approfondisce la collaborazione con la Posta.
Coraggioso, motivato e intraprendente: Carlos Garcia
Sempre alla ricerca di nuove sfide e pronto ad abbandonare la sua zona di comfort senza paura: è questo l’identikit di Carlos Garcia. Un momento che rivivrebbe a qualsiasi prezzo? La fine del suo primissimo mezzo Ironman: «Se ripenso a quegli istanti mi viene la pelle d’oca». ICT Architect presso l’EOC Lugano da 17 anni, da cinque anni è anche il presidente della comunità di riferimento e-Health Ticino dove si adopera per la digitalizzazione del settore sanitario. Cosa ama fare? Sviluppare nuove soluzioni, ogni giorno.
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